La notizia è rimbalzata su tutti gli organi di stampa appena ieri pomeriggio: la guardia di finanza ha sequestrato i beni di Gheddafi per un valore di oltre 1,1 miliardi di euro. Tra questi spiccano le azioni Unicredit, Eni, Finmeccanica, Fiat e Juventus che verranno congelate in attesa che la giustizia internazionale faccia il suo corso. Il sequestro è stato eseguito, in seguito alla rogatoria internazionale emanata dal Tribunale penale internazionale de L’Aja nell’ambito del procedimento per crimini contro l’umanità nei confronti di Gheddafi, dai militari del nucleo di Polizia tributaria di Roma. Secondo le Fiamme Gialle le quote azionarie erano gestite da 2 fondi sovrani libici, il Libyan Arab Foreign Investment Company e il Libyan investment Authority. Questi 2 fondi gestivano circa il 2% di Finmeccanica, l’1,5% della Juventus, lo 0,58% di Unicredit e di Eni oltre allo 0,33% di Fiat e Fiat Industrial.
Quello sequestrato finora è un patrimonio immenso che, da solo, basterebbe per ridare respiro al settore delle pensioni nel nostro paese. Ovviamente i titoli azionari rappresentano solo una parte, seppur molto importante, dei 1,1 miliardi di euro sequestrati dalle forze dell’ordine (tanto per fare un esempio tra i beni risulta esserci anche un bosco di 150 ettari).
Quello che preoccupa di più è la ripercussione che questa notizia avrà sui titoli in questione. Un impatto che, stando alle prime indiscrezioni, potrebbe portare ad un ribasso delle quotazioni in un contesto di mercato estremamente nervoso.
Wall Street, infatti, ha chiuso la giornata di ieri con il segno meno e, salvo notizie di spicco dal fronte macroeconomico, si prospetta una giornata negativa anche per le principali piazze europee. In particolare alcuni dei titoli interessati dalla vicenda Gheddafi come Unicredit o Finmeccanica vengono da un periodo estremamente difficile.
Unicredit sta vivendo da oltre un mese una fase laterale che ha portato le quotazioni a oscillare in un range di circa 30-40 centesimi di euro mentre Finmeccanica rischia di lasciare sul terreno quanto guadagnato nel corso degli ultimi 2 giorni (dopo un mese di continui ribassi) per via delle voci sulle possibili cessioni.
Insomma per i titoli di Unicredit, Eni, Finmeccanica, Fiat e Juventus si prospetta una giornata estremamente difficile dove, con ogni probabilità, la volatilità la farà da padrona.
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