Con la benzina a 2 euro e la prospettiva di veder decurtati, a partire da Marzo, da un minimo di 50 ad un massimo di 190 euro per via dell’addizionale irpef gli italiani passeranno le vacanze di Pasqua a casa. Secondo una prima stima realizzata dall’Adoc, infatti, ben il 71% dei cittadini passerà le vacanze di Pasqua a casa insieme a parenti e amici mentre solo il 29% partirà per un week end fuori porta. E anche tra chi parte le cose non sono poi tutte rose e fiori. Tra i fortunati che potrenno permettersi una vacanza il 56% resterà fuori solo una notte, il 41% farà una gita di una sola giornata e solo il 4% opterà per un soggiorno di almeno 3 notti. Secondo la nota associazione dei consumatori la colpa maggiore sarebbe da imputare al caro benzina che, come abbiamo avuto modo di verificare con la nostra inchiesta, ha fatto lievitare il prezzo del pieno fino al 95% in soli 12 anni.
Secondo l’Adoc fare un pieno oggi costa circa il 18% in più che a Pasqua 2010 con un rincaro medio di circa 14 euro a pieno al punto tale che molti giovani trovano più conveniente prenotare un volo low cost per qualche capitale europea che non prendere l’auto per recarsi a visitare qualche città italiana. Basti pensare che, ancora oggi, compagnie come Ryanair o Easyjet riescono a proporre biglietti aerei a meno di 15 euro a tratta risultando molto più economici della nostra cara vecchia auto.
Insomma un brutto colpo per un’altro dei settori strategici della nostra economia, ossia il turismo, che verrà solo parzialmente compensato dalle presenze degli stranieri che dovrebbero continuare a tenere in vita il settore.
A pesare fortemente ci sono i prezzi delle nostre strutture turistiche che, rispetto a quelli rilevati in altri paesi, sono sensibilmente più alti a parità di comfort e servizi. Capitolo a parte per gli agriturismi che, nonostante la crisi, continuano a riscuotere un enorme successo con una crescita del 3% su base annuale segno che continua ad essere forte l’esigenza di recuperare, seppur per pochi giorni, quel contatto con la natura che si è perso nella vita di tutti i giorni.
Un altro aspetto significativo relativo alle vacanze di Pasqua è quello relativo alle prenotazioni dei ristoranti che, secondo il presidente dell’Adoc, dovrebbero calare del 10% rispetto allo scorso anno. Insomma gli italiani riscoprono il piacere del pranzo al sacco a discapito della classica mangiata con parenti e amici nei tanti ristoranti della nostra penisola, soluzione che consente di risparmiare fino all’80%.
Come risparmiare sulle vacanze di Pasqua
Nonostante il momento sia davvero molto difficile per la nostra economia e le famiglie italiane abbiano perso potere di acquisto non è detto che si debba necessariamente tagliare tutti i piaceri che la vita ci riserva. Con un po di attenzione e qualche piccola accortezza è possibile risparmiare anche sulle vacanze organizzando degli spelndidi soggiorni senza spendere troppo.
Per prima cosa è necessario scegliere con cura la propria destinazione scartando quelle più alla moda o le varie località del momento dove i prezzi, per via della forte domanda, saranno necessariamente più alti. Spesso, infatti, si possono trovare, nel nostro meraviglioso paese, delle piccole località che offrono un contesto estremamente piacevole e permettono di spendere poco.
Per risparmiare sulle vacanze di Pasqua, quindi, bisogna per prima cosa preferire le piccole località alle grandi città d’arte. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di scegliere strutture turistiche di piccola dimensione e a conduzione familiare. In questo modo si potrà trattare il prezzo del proprio soggiorno direttamente con la proprietà strappando prezzi più convenienti.
Per quanto riguarda il trasporto l’auto, con i prezzi attuali dei carburanti, rimane vantagiosa solo qualora si viaggiasse in gruppo di almeno 4 persone, così da ammortizzare il costo del rifornimento e dell’eventuale pedaggio autostradale. Volendo, qualora le distanze non fossero eccessivamente elevate si può scegliere di non utilizzare la rete austradale evitando così di pagare il pedaggio.
Una volta giunti sul posto, poi, si può scegliere di mangiare prodotti tipici locali magari facendo spesa nelle norcinerie o nei piccoli alimentari del posto optando per un pranzo al sacco piuttosto che per il ristorante.
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