Dopo l’approvazione della commissione industria del Senato al decreto sulle liberalizzazioni si delineano le nuove regole che entreranno in vigore per il settore delle farmacie. L’effetto del decreto dovrebbe essere quello di garantire l’apertura di 5 mila nuove farmacie sul territorio nazionale stimolando la concorrenza e contribuendo ad un sostanziale ribasso dei prezzi specialmente dei prodotti di libera vendita. Molto interessante il dato relativo al tetto degli abitanti previsti per l’apertura delle nuove farmacie che passa dagli attuali 5 mila della normativa in vigore ai 3300 del decreto che entrerà in vigore a breve. Un’altra novità interessante riguarda le parafarmacie che potranno vendere anche nei piccoli comuni le medicine che verranno tolte dalla lista della fascia C, ossia quella completamente a carico del paziente.
Le prime reazioni, come era ovvio immaginare, non sono state particolarmente positive visto che le lobby del settore hanno fatto sentire in più occasione la propria voce tentando di ridimensionare in maniera significativa il provvedimento. Il rischio, secondo le associazioni dei farmacisti, è quello di mettere a dura prova il settore già in crisi per via della particolare congiuntura economica.
Perplesso Andrea Mandelli, il presidente della Fofi, secondo cui il provvedimento “indebolisce il servizio svolto dalle farmacie senza nessun tipo di vantaggio per l’economia” mentra appare lapidario il commento del presidente di Federfarma, Annarosa Racca, che ha espresso “amarezza per un provvedimento Miope“.
Tuttavia il provvedimento appare come una non piccola conquista per i consumatori che potranno beneficiare di non pochi vantaggi. Uno dei più significativi sarà quello di poter acquistare medicinali in confezioni monodose. Questo eviterà il classico problema di dover acquistare un quantitativo di prodotto maggiore rispetto a quello che si dovrà poi utilizzare.
Da segnalare, anche, che le parafarmacie potranno vendere, da subito, i farmaci veterinari con ricetta e i prodotti galenici. Anche in questo caso l’obiettivo è quello di rendere maggiormente reperibili questi prodotti aumentando la concorrenza con l’obiettivo di ridurnee il costo per i consumatori.
Per quanto riguarda le nuove aperture il governo promette tempistiche record. I comuni dovranno individuare le nuove sedi entro 30 giorni e le regioni e gli uffici addetti della pubblica amministrazione dovranno bandire il concorso entro i successivi 60 giorni. L’iter completo, secondo il governo, verrà chiuso entro e non oltre un periodo di tempo di 12 mesi.
Tra le novità meno rilevanti per i cittadini segnaliamo il prolungamento del tempo concesso agli eredi per decidere il destino dell’attività (ossia assumere la titolarità della farmacia o procedere alla vendita) e l’obbligo di nominare un direttore qualora il titolare sia in età pensionabile.