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Spagna: disoccupazione a livelli record

Il mercato italiano del lavoro non gode di ottima salute, ma in Europa c’è – addirittura – chi sta peggio. E per trovare uno dei fanalini di coda del comparto occupazionale non occorre spostare lo sguardo troppo al di là. Basta solo superare i Pirenei e approcciare in Spagna, dove il tasso di disoccupazione è schizzato al 22,9% e il numero dei senza lavoro ha oramai toccato la straordinaria cifra di 5,3 milioni di unità, per i massimi livelli dagli ultimi 17 anni. Il tasso di disoccupazione conseguito a fine 2011 dalla Spagna riesce contemporaneamente a deludere gli analisti (che attendevano un tasso non lontano dal 22,2% – 22,4%) e, soprattutto, a portare le lancette dell’orologio indietro nel tempo fino al 1995.

Tanto occorre infatti tornare a ritroso per trovare una situazione del mercato del lavoro del Paese iberico così disastrosa.

Non solo: la situazione per i più giovani (gli under 25) è addirittura più allarmante, visto e considerato che il 51,4% di loro è attualmente privo di un posto di lavoro, per una percentuale che risulta essere in forte aumento rispetto al già significativo 45,8% del mese di settembre.

In Spagna vive oggi più di un terzo dei disoccupati dell’intera Eurozona: proprio per tale motivo, il governo Rajoy (probabilmente anche su stimolo sostanziale da parte di Bruxelles) potrebbe presto metter mano alla riforma delle leggi in materia di lavoro, cercando in particolar modo di rivedere le norme che hanno consentito alla contrattazione tra le parti sindacali e quelle imprenditoriali di concordare un incremento delle retribuzioni di quasi 6 punti percentuali nel 2009, anno che ha costituito l’avvio della più grave contrazione del Pil degli ultimi sessant’anni per Madrid.

E il 2012? Le previsioni per l’anno recentemente cominciato non sono certamente allettanti. Il Paese dovrebbe subire una flessione del Pil pari all’1,5%, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe superare i 23 punti percentuali.

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