L’apparentemente bizzarra teoria recessiva della Barclays Capital potrebbe riguardare ben presto la Cina, a un bivio tra la continua crescita economica – che dovrebbe condurla, entro i prossimi 30 anni, a divenire la prima economia mondiale – e il pericolo di un clamoroso passo indietro. Secondo gli analisti della Barclays Capital, infatti, il tentativo di costruire l’edificio più alto del mondo (riuscito o meno) sarebbe succeduto dal pericolo di grave crisi economica.
Chiedere a Dubai, che dopo aver realizzato il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del globo con i suoi 828 metri di altezza, ha dovuto fare i conti con una gravissima crisi economico finanziaria che ha colpito in maniera più profonda proprio il settore immobiliare di cui il Burj Khalifa era il fiore all’occhiello.
Ancora prima, domandare agli Stati Uniti, che costruirono il Chrysler Building e l’Empire State Building poco prima della grande depressione degli anni Trenta.
Per fortuna, evidenziamo, attualmente nessuna nazione al mondo sembra poter vantare progetti in grado di pianificare il superamento del grattacielo di Dubai. Tuttavia è indubbio notare come la Cina sia il Paese con il maggior numero di grattacieli in realizzazione, e come proprio l’economia cinese sia tra quelle maggiormente candidate per approssimarsi grande bivio di cui sopra.
Secondo gli analisti della società della City londinese, infatti, la crisi economico finanziaria che dal 2008 colpisce, ciclicamente, tutte le principali economie mondiali, potrebbe sorvolare anche la Cina nel corso del 2012 appena cominciato. Staremo a vedere se la “teoria del grattacielo” troverà, ancora una volta, la sua applicazione.
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