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Tobin Tax, Cameron dice no

La Tobin Tax non s’ha da fare. Almeno, stando a quanto ritiene il premier britannico David Cameron, che alla sola idea di introdurre una normativa unica sulla tassazione delle rendite finanziarie, non sembra esser propenso ad effettuare le opportune aperture. Durante una recente intervista alla Bbc, Cameron ha infatti chiuso le porte in faccia a Sarkozy & soci: “Se i francesi vogliono introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie nel loro Paese” – ha affermato il premier britannico – “dovrebbero essere liberi di farlo.

Ma l’idea di una nuova tassa europea, quando quella stessa tassa non verrà introdotta in altri luoghi, non penso sia logica e la bloccherò”.
Il premier ha poi aggiunto in proposito che la Tobin Tax è già presente in Gran Bretagna (pur sotto altre vesti) “e abbiamo uno dei mercati più competitivi e di successo”.

L’introduzione di una nuova tassa europea “ci costerebbe posti di lavoro e gettito fiscale” – ha aggiunto Cameron – “e sarebbe nefasta per tutto il Continente da cui vedremmo andarsene moltissime aziende finanziarie”. “Io mi opporrò” – ha poi ribadito il premier britannico in maniera piuttosto esplicita – “a meno che il resto del mondo decida in tempi brevi di adottare una tassa simile”.

Dal canto suo, Sarkozy sembra essere intenzionato ad andare avanti, anche da solo. Il premier francese sta cercando di reclutare accoliti per la sua iniziativa e, sotto questo punto di vista, sembra sulla buona strada per convincere Merkel e Monti, anche se i due partner paiono essere convinti della bontà della Tobin Tax, solo a patto che la sua introduzione avvenga in maniera omogenea in tutto il Continente.

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