Confindustria sostiene che l’Italia sia in recessione, che il mercato del lavoro abbia perso già un milione di posti, e che entro la prossima primavera la produzione interna lorda crollerà di 2 punti percentuali. Uno scenario straordinariamente preoccupante, che l’associazione degli industriali ha appena esposto attraverso l’ultimo volume dei report del Centro Studi.
Più nel dettaglio, gli analisti di Confindustria affermano che tra l’estate conclusasi qualche mese fa, e la fine della prossima primavera, il Pil si contrarrà del 2%, portando la decrescita economica al -1,6% per il 2012 (contro precedente previsione pari a + 0,2%), e congelando il tiepido apprezzamento della produzione 2011 al + 0,5% (contro precedente stima pari a + 0,7%).
Specchio di questa regressione italica è il deterioramento del mercato del lavoro. Confindustria afferma infatti come “molto probabile” l’attenuazione del reintegro delle persone in Cassa integrazione guadagni, con incremento dei licenziamenti, e un’impennata del tasso di disoccupazione sopra quota 9 punti percentuali entro la fine del 2012.
Il biennio 2012 – 2013 si chiuderà pertanto con una flessione dei posti di lavoro pari a 800 mila unità dall’inizio della crisi economico finanziaria del 2008, con una particolare incidenza negativa sui più giovani (il tasso di occupazione calerà del 24,4% per gli under 24, del 13% per chi ha tra 25 e 34 anni).
Per quanto invece concerne la pressione fiscale, Confindustria stima un innalzamento al 45,5% del Pil entro due anni, anche se la pressione effettiva (escludendo pertanto il sommerso dal denominatore) supererebbe addirittura il 54%.
Un anno estremamente impegnativo, pertanto, quello che sta per iniziare per il mercato italiano: secondo alcuni scenari che commenteremo nelle prossime settimane, le evoluzioni potrebbero essere ben più gravi di quelle – già pessimiste – previste da Confindustria.
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