Ottime le ripercussioni sulla borsa di Milano della manovra di rigore voluta dal governo e definita “salva Italia”. Fin dall’apertura di questa mattina Piazza Affari si è distinta per il segno più (alle 11.20 il FTSE MIB fa registrare un +2,04%) segno che la manovra è apprezzata dagli investitori internazionali che sembrano premiare la scelta di rigore fatta dal governo Monti per quanto riguarda la riforma delle pensioni e l’introduzione dell’imposta municipalizzata unica.
A trascinare i listini ci pensano i titoli del comparto bancario e assicurativo con il Monte dei paschi di Siena che guadagna il 9%, Azimut il 6,58%, Fondiaria Sai che ne guadagna poco meno del 6% e Banca popolare insieme a Unicredit che guadagnano rispettivamente il 5,72 e il 4,16%.
Non a caso il vice ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, aveva segnalato qualche dato interessante per far capire l’entità della manovra che sarà di 30 miliardi lordi, di cui 12/13 miliardi di riduzioni delle spese. Un segnale importante per le borse che ha contribuito a produrre un listino colorato di verde in questa apertura di lunedì che fa ben sperare per il proseguio della settimana, considerata una delle più importanti e difficili per la sopravvivenza dell’euro.
Ma a godere del trand positivo non è solo Piazza Affari ma tutte le principali piazze europee: da Parigi a Francoforte passando per Londra tutte le borse europee fanno registrare un andamento positivo che in alcuni casi arriva fino all’1 o al 2%.
Ottimo anche l’andamento dello spread che scende sotto quota 420 punti contro i 470 di venerdì e i rendimenti dei nostri BTP con scadenza a 10 anni che, finalmente, torna sotto quota 6,4%. Certo parliamo ancora di valori molto alti ma rispetto a quelli delle scorse settimane si può tornare a tirare un sospiro di sollievo pur consapevoli, come ha ammesso lo stesso Monti, che l’Italia versa in una situazione difficilissima dalla quale sarà molto difficile uscire nel breve periodo.
Apprezzamenti alla manovra varata dal governo italiano anche dai vertici europei che si dicono soddisfatti delle misure volute dal premier Monti, specialmente per quanto riguarda le pensioni.