Si sono concluse le aste dei titoli di Stato spagnoli e francesi. Un’asta particolarmente attesa, poiché vista come un esame significativo per quanto concerne i Bonos (gli equivalenti iberici dei Btp italiani), e una tappa determinante anche per valutare il consolidamento della solidità della finanza pubblica francese. Ebbene, la Spagna ha colto in pieno l’obiettivo di collocare tutti i propri titoli di Stato: oltre 3,7 miliardi di euro, con scadenza a quattro, cinque e sei anni, con un rendimento riconosciuto all’investitore che risulta essere il più elevato degli ultimi 15 anni.
Per la scadenza a cinque anni, infatti, il rendimento è schizzato a 5,544 punti percentuali rispetto ai precedenti 4,848 punti percentuali riconosciuti nell’asta del 3 novembre.
Sui bond con scadenza al 2015, invece, il tasso di rendimento è passato dai 3,639 punti percentuali di ottobre agli attuali 5,187 punti percentuali. Per la scadenza al 2016, infine, il rendimento è stato pari a 5,276 punti percentuali.
In Francia, il collocamento dei titoli di Stato è avvenuto per 1,57 miliardi di euro. Un risultato, quello parigino, particolarmente incoraggiante, poiché i tassi di interesse riconosciuti agli investitori sono stati leggermente più bassi dell’asta precedente. Il rendimento medio è stato pari a 3,18 punti percentuali contro ex 3,22 punti percentuali.
I titoli con scadenza 2017 sono stati collocati a 2,42 punti percentuali, quelli con scadenza 2026 a 3,65 punti percentuali, e quelli con scadenza al 2041 al tasso di 3,94 punti percentuali. Il totale dell’asta è così salito a 4,346 miliardi di euro. Il valore delle sottoscrizioni si è così collocato di poco sotto il tetto massimo stabilito per l’appuntamento delle ultime ore (4,5 miliardi di euro).
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