Torna a far parlare di se Moody’s che ha reso noto uno studio sui paesi a rischio default. Secondo l’agenzia di rating il rischio di un default multiplo dell’eurozona è molto più che una probabilità. Stando a quanto traspare dalla nota si capisce che, secondo gli economisti di Moody’s, più a lungo durerà questa crisi maggiori saranno le ripercussioni sui paesi dell’eurozona che rischieranno di fallire uno dopo l’altro per mancanza di liquidità. Insomma ancora una volta verrebbe da dire: occorre fare bene ma, anche, fare subito per evitare che la situazione degeneri dando vita a scenari dalle conseguenze davvero imprevedibili.
Sempre secondo gli esperti dell’agenzia di rating aumentano le probabilità che alcuni paesi (Grecia in primis) lascino l’euro provocando non poche ripercussioni nel breve periodo. Tuttavia si apre anche una prospettiva molto intyeressante: se l’Europa saprà varare le misure necessarie per dare vita ad una fase di rigore della spesa e di rilancio dell’economia dopo una prima parte di sofferenza nel breve periodo si potrebbe dar vita ad una fase di forte rilancio dovuta ad una maggiore integrazione degli stati.
Insomma non tutto viene per nuocere. Tuttavia il rischio di un default dei paesi dell’euro rimane un rischio immenso che nessuno è pronto ad affrontare perchè potrebbe dar vita al più duro periodo di recessione economica che la storia ricordi.
Ma quali sono i paesi che rischiano di fallire?
Fatta la premessa che in un mondo sempre più globalizzato (sopratutto finanziariamente) nessun paese si può dire sicuro, i paesi più a rischio sono quelli dell’eurozona a cominciare da Italia e Spagna. Entrambi i paesi hanno uno spread altissimo che si traduce in tassi di interesse dei propri titoli di stato che, molti economisti, dichiarano essere insostenibili.
Tuttavia anche la Francia da i primi segnali di cedimento con lo spread che, nei giorni scorsi, ha toccato i 200 punti base. Senza contare che le banche francesi sono molto esposte nei confronti dei titoli di Atene che, oggi, valgono poco meno di zero.
E la Germania? Se è vero che i tedeschi sono la prima economia dell’eurozona è altrettanto vero che il basso rendimento dei titoli di stato ha fatto andare deserta l’asta della scorsa settimana. Questo potrebbe dar vita ad un periodo in cui la Germania potrebbe avere una grossa difficoltà a reperire liquidità sui mercati.
Ovviamente da questa breve analisi abbiamo volutamente lasciato fuori paesi come il Portogallo la cui economia è sull’orlo del baratro ma il fallimento dell’economia di questi paesi potrebbe essere considerata un danno collaterale. Insomma proprio in questa direzione sembra andare la volontà dell’FMI di offrire un finanziamento all’Italia. Seppur smentito dai diretti interessati, un finanziamento al nostro paese ci permetterebbe di evitare i capricci dei mercati, risparmiare parecchi soldi e darebbe modo al governo di attuare tutte le manovre necessarie a ridare slancio all’economia prima di presentarsi di nuovo sul mercato con una nuova asta di titoli di stato.
Insomma stabilizzare l’Italia per stabilizzare l’Euro.