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Spagna in crisi: male l’asta dei titoli

Che le attenzioni dei mercati si fossere allargate dall’Italia verso le vicine Spagna e Francia lo abbiamo detto già da un po di giorni ma ieri c’è stata la conferma definitiva che la situazione è davvero molto pesante. L’asta dei titoli di Stato Spagnoli, infatti, è stata un vero e proprio disastro: sono stati collocati 2,98 miliardi di titoli con scadenza a 3 e 6 mesi con tassi rispettivamente del 5,11 e del 5,227%, ossia il doppio di quelli della scorsa asta quando il tesoro spagnolo dovette offrire un rendimento del 2,292%. Insomma una situazione molto complicata per il nuovo governo di Mariano Rajoy chiamato al difficile compito di recuperare velocemente credibilità.

Basti pensare che i rendimenti dei titoli spagnoli sono stati superiori perfino a quelli chiesti al Portogallo, paese in grandissima difficoltà che ha chiesto aiuti finanziari a BCE e al Fondo Monetario Internazionale e, addirittura, alla Grecia i cui titoli hanno un rendimento del 4,63%.

Il tutto ci fa rivenire in mente uno scenario già visto: una cosa molto simile era avvenuta per l’Italia ed ecco che ora l’attenzione si sta spostando sulla Spagna per poi allargarsi ulteriormente alla vicina francia nella cui economia già si cominciano a intravedere le prime crepe.

Il compito del nuovo governo di Madrid, così come avviene per quello italiano, avrà davanti un percorso estremamente difficile in cui si dovrà trovare la strada del rigore pur incentivando un minimo di crescita fondamentale per poter ridare sicurezza ai mercati e slancio all’economia.

Intanto, secondo gli analisti di Credit Suisse, i debiti dei paesi più a rischio, come Spagna e italia, potrebbero subiro un ulteriore colpo da parte dei mercati con rendimenti dei titoli che arriverebbero in prossimità del 9%. Un livello di ben 2 punti superiore alla soglia “del non ritorno” stimata al 7%, soglia che l’Italia ha già superato nelle passate settimane e che si appresta a superare nuovamente in questi giorni.

Resta alto, quindi, il livello di tensione sull’Europa a cui le altre grandi superpotenze economiche guardano con molta attenzione per paura di ulteriori contagi al di fuori dei confini del vecchio continente.

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