L’occupazione femminile nel nostro paese è molto più bassa della media europea. Questo è quanto ha tenuto a sottolineare Monti nella presentazione del suo programma al Senato. Secondo il nuovo presidente del consiglio migliorare l’integrazione delle donne nel mondo del lavoro è requisito fondamentale per avviare un processo di crescita della nostra economia che sia anche duraturo. Al via, quindi, una politica economica volta a favorire l’ingresso delle donne nelle aziende attraverso piccole agevolazioni che incentiveranno anche gli stessi datori di lavoro a puntare su manodopera femminile.
Ma quali saranno i punti che il nuovo governo tecnico andrà a toccare per favorire l’occupazione delle donne (e dei giovani di cui parleremo nei prossimi giorni)? Sicuramente già da ora è possibile tracciare alcune linee guida che faranno parte delle nuove leggi che incentiveranno l’occupazione femminile.
Flessibilità di orario
Un orario flessibile è requisito fondamentale per avvicinare le donne al mondo del lavoro. Si valuteranno sicuramente la Banca dell’orario, possibilità di gestire mensilmente gli orari di lavoro part time, incentivi al telelavoro e le cosidette settimane corte, ossia la possibilità di concentrare l’orario di lavoro in soli 2 o 3 giorni effettivi. In questo modo una donna può riuscire a conciliare più agevolmente il tempo da dedicare al lavoro con quello da dedicare ai figli.
Asili Nido
Questa, purtroppo, è una grave mancanza dell’Italia: nel nostro paese mancano asili nido per i bambini al di sotto dei 3 anni. la maggior parte delle strutture sono private, costano tantissimo e a conti fatti molte donne rinunciano a tornare a lavoro. Andranno create strutture pubbliche con canali privilegiati per le donne che lavorano.
Tassazione agevolata
Inevitabilmente il governo dovrà valutare anche una tassazione agevolata per incentivare le imprese ad assumere manodopera femminile. Questo può avvenire limando l’aliquota Irpef per le donne (sicuramente la soluzione più semplice). Secondo noi rappresenta un requisito fondamentale per la buona riuscita del progetto. Ma si parla anche e inevitabilmente di incentivare le famiglie ad avere un secondo reddito. Per questo il governo valuterà anche incentivi alle famiglie (ovviamente parliamo di famiglie a basso reddito) in cui entrambi i genitori saranno produttori di reddito magari ridistribuendo in una forma nuova e diversa i contributi per familiari a carico.
Part time
Anche se rientra nella flessibilità di orario merita un discorso a parte. Molte donne dopo il primo figlio rinunciano al lavoro perchè viene negata loro la possibilità di fare un part time. Favorire una forma di lavoro basata su orario ridotto come quello del part time permetterebbe a tante donne di rientrare sul posto del lavoro terminato il periodo di maternità.
Ma perchè è così importante che le donne lavorino?
L’impatto che potrebbe avere una maggiore occupazione femminile sulla crescita del nostro paese ha dell’incredibile. Purtroppo l’Italia, in questo, è ancora condizionata da usanze che, specialmente al sud ma non solo, vedono la donna occuparsi di casa e figli senza lavorare. Tuttavia l’introduzione di un secondo reddito all’interno di molte famiglie darebbe una spinta incredibile alla crescita.
Mediamente una donna potrebbe aumentare il reddito familiare anche di un 40-50% se consideriamo un lavoro part time o di un 70-90% qualora si considerasse l’opportunità di un lavoro su orario full time. Un incremento che permetterebbe al nostro paese di ricominciare a crescere e risparmiare con maggiore serenità.
Si tratta quindi di mettere le donne nelle condizioni di poter lavorare pur occupandosi dei figli. Un importante aiuto potrà arrivare dalle nuove tecnologie e dall’incentivo del telelavoro che, di fatto, consentirebbe a molte donne di poter lavorare tranquillamente da casa con un pc e una connessione a internet.
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