La crisi che sta attanagliando l’Europa potrebbe essere più grave di quello che sembra. A lanciare l’allarme è Morgan Stanley che denuncia una vera e propria fuga dall’Europa dei capitali dei grandi investitori internazionali. Come già abbiamo avuto modo di commentare la situazione sta assumendo un aspetto molto preoccupante. Dopo Grecia e Italia ora sotto attacco ci sono Spagna e, in misura minore, anche la Francia. Basti pensare che oggi il differenziale tra titoli spagnoli e Bund tedeschi ha superato quello dei titoli italiani.
Stamattina lo spread dei bonos è salito fino a quota 503 punti base per poi riscendere verso quota 490 mentre lo spread dei titoli italiani si è ulteriormente abbassato sotto quota 470. Per quanto riguarda la francia, invece, ieri lo spread ha vissuto momenti di alta tensione arrivando a superare quota 200 ossia il livello più alto dall’introduzione dell’euro.
Tutto ciò, denuncia Morgan Stanley, sta provocando una fuga degli investimenti dall’area euro. Neanche la solidissima Germania sembra destare più tutto questo interesse visto che i rendimenti dei suoi titoli di stato sono talmente bassi da essere sicuri ma troppo poco convenienti.
Ma allora non conviene più investire in Europa?
In effetti l’Europa cela ancora delle discrete opportunità di investimento ma pensando nell’ottica di grandissimi capitali le opportunità si restringono. Investire in titoli di stato che possano rendere molto significa anche rischiare molto. La Grecia appare inevitabilmente più una scommessa che un investimento vero e proprio, l’Italia deve ancora ritrovare un suo equilibrio con il nuovo governo tecnico che “potrebbe” ridare slancio all’economia mentre la Spagna sta pagando un gap che ancora non è riuscita a sanare con le economie forti dell’area euro.
Ora che anche intorno alla Francia si cominciano ad addensare le prime nubi, non resterebbe che puntare sulla Germania, economia solida che offre garanzie molto appetibili ma rendimenti assai deludenti.
Insomma per i grandi fondi investire oggi in Europa sembra essere diventato poco interessante ma, come il mercato ci ha insegnato, i cambi di direzione possono avvenire in tempi molto brevi. Molto interessante sarà valutare come evolverà la situazione nei singoli stati, in particolare in Spagna che si appresta ad affrontare le elezioni, e l’Italia alle prese con un governo tecnico che ha suscitato grande entuasiasmo in europa.
Se questi 2 paesi riusciranno ad avviare un processo di crescita stabile e duraturo contenendo, al tempo stesso, il proprio debito pubblico e se l’Europa riuscirà a gestire al meglio il caso Grecia non è escluso che anche i mercati possano tornare a crescere a ritmi importanti offrendo anche ai piccoli investitori ottime opportunità per investire i propri capitali.