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Quanto sono solide le banche italiane?

Con la crisi finanziaria che attanaglia il nostro paese molti italiani si stanno interrogando circa la solidità dei nostri istituti di credito. In poche parole le banche italiane sono sicure? I nostri risparmi sono al sicuro? Rispondere a questo interrogativo è più complesso di quanto non si potrebbe pensare. Volendo essere pessimisti si potrebbe dire che le nostre banche sono a rischio fallimento per mancanza di liqudità, mentre a voler essere troppo ottimisti si potrebbe dire che esiste il Fondo di Garanzia Interbancario.

Invece, per poter fare un’analisi più seria sul reale stato delle nostre banche è più opportuno cercare di essere quanto più oggettivi possibili analizzando solo ed esclusivamente i dati in nostro possesso.

Partiamo da quanto detto poco sopra… i conti correnti degli italiani sono tutelati fino alla somma di 103 mila euro circa dal Fondo di Garanazia Interbancario. Quello che non tutti sanno è che in caso di mancata liquidità da parte della banca il Fondo ha l’obbligo di versare al cliente solo il 20% della somma in questione entro un periodo massimo di 3 mesi. Periodo che si può allungare fino ad un periodo massimo di 9 mesi nel caso di eventi di straordinaria portata (come, ad esempio, un default finanziario). I restanti soldi verrebbero erogati una volta messa in liquidazione la banca con tempi che diventerebbero davvero molto lunghi.

Quindi, in caso di fallimento del nostro paese si potrebbe prevedere uno scenario di panico con milioni di persone che si recano in banca per ritirare i propri risparmi rendendo impossibile, o quasi, il rimborso da parte del suddetto fondo di garanzia (che nella migliore delle ipotesi sarebbe comunque molto lento).

Tuttavia c’è da considerare che i nostri istituto di credito, tranne qualche eccezione, sono delle realtà molto più piccole e radicate sul territorio rispetto ai colossi del credito europeo. Inoltre c’è da sottolineare che, in linea di massima, i nostri istituti di credito sono molto meno esposti verso i titoli di stato della Grecia rispetto, ad esempio, alle banche francesi.

Ma allora le banche italiane sono sicure o no?

Il verdetto finale potrebbe essere ni, ossia la solidità delle banche è inevitabilmente legata alla solidità del nostro paese. Se la situazione finanziaria dell’Italia rimarrà quella attuale con lo spread su livelli ancora altissimi le banche avranno grossi problemi già a partire dal prossimo anno quando tutti, o quasi, dovranno rifinanziare parte del proprio debito.

Non a caso le banche, che non riescono a trovare soldi sul mercato, stanno cercando di acquisire quanta più liquidità possibile direttamente dai propri clienti proponendo conti deposito ad alti tassi di interesse sia proponendo il rimborso parziale dei mutui ancora in corso.

C’è poi il caso Unicredit, l’unica banca italiana a poter essere considerata tra le big europee e, non a caso, anche l’unico degli istituti di credito del nostro paese a essere incluso nella lista della BCE delle Banche che dovranno ricapitalizzarsi nel 2012. Proprio ieri sono stati diffusi i dati sull’andamento dei conti del Gruppo che ha fatto registrare un -40% di utili nel 2011 e ha dichiarato che nei prossimi 4 anni licenaierà circa 5200 dipendenti.

Insomma una situazione complessa che pone tutto il “sistema Italia” (paese, banche e aziende) a un bivio: il salvataggio significa anni di grandi sacrifici, altrimenti non resta che percorrere la tortuosa e rischiosa strada del default dell’intero sistema.

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