I prestiti bancari alle imprese hanno subito un evidente rallentamento durante il terzo trimestre dell’anno. A sostenerlo è il consueto rapporto annuale sulla “Economia delle regioni italiane”, predisposto a cura della Banca d’Italia, e ora certificatore di uno scenario piuttosto critico in merito alle politiche creditizie adottate dagli istituti di credito nazionali.
Il report sostiene infatti che i finanziamenti alle imprese hanno subito una contrazione piuttosto netta rispetto al ritmo assunto nel corso del primo semestre, quando sembrava che le banche avessero ripreso, pur lentamente, ad erogare. Al Nord la domanda di prestiti alle imprese è comunque costante, mentre nel Centro e nel Mezzogiorno si assiste a una lieve riduzione dell’interessamento delle attività imprenditoriali a ottenere utili supporti creditizi allo sviluppo.
Stando alle basi più recenti di confronto, il rallentamento dei prestiti alle imprese sarebbe stato più forte nell’area nord orientale del Paese, quando tra il mese di giugno e il mese di agosto il tasso di crescita è passato dai 4,4 ai 3,4 punti percentuali. Al Nord Ovest il ritmo di crescita delle erogazioni è invece passato dai 2,8 ai 2,2 punti percentuali, mentre nel Centro le concessioni sono aumentate dai 3,6 ai 2,9 punt ipercentuali.
Il Mezzogiorno mantiene le proprie posizioni (le domande sono cresciute del 3,9% durante il secondo trimestre dell’anno, contro i 4,1 punti percentuali precedenti), con segnali piuttosto pessimisti per quanto concerne il terzo trimestre.
Critiche le condizioni creditizie, con restrizioni evidenti in tutta Italia. Anche il costo del credito non sembra aiutare le imprese, visto e considerato che ovunque è stato riscontrato un incremento del tasso di interesse, comunque più marcato nelle regioni del Centro (il tasso medio sul breve termine è del 5,7%). Come di consueto, i prestiti alle imprese del Nord sembrano essere meno cari di quelli concessi alle imprese del Mezzogiorno (5% contro il 6,6%).