Mediolanum ha pubblicato i dati relativi ai primi nove mesi dell’anno. Periodo non certamente eccezionale, con un utile netto pari a 60,7 milioni di euro, in flessione di circa 60 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e con masse amministrate pari a 44,9 miliardi di euro, in diminuzione di 2 punti percentuali rispetto all’inizio dell’esercizio, e in crescita di un punto percentuale rispetto alla fine del settembre dello scorso anno.
Il calo della redditività delle attività della società era comunque largamente atteso. L’azienda sembra aver risentito, come molti altri competitors, dell’andamento negativo di tutto il comparto bancario e assicurativo, riflettendo la debolezza del mercato locale.
Nel mercato domestico, infatti, Mediolanum ha registrato un utile netto di 64,4 milioni di euro, in diminuzione di 59 punti percentuali su base annua, e con masse amministrate per 42,9 miliardi di euro, in calo di 2 punti percentualida gennaio 2011, e in incremento di 2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Positiva la raccolta netta di Banca Mediolanum, con oltre 1,07 milioni di clienti, e volumi per 1,65 miliardi di euro. In incremento di 5 punti percentuali (a 13,02 miliardi di euro) la raccolta di masse amministrate da parte di Banca Esperia, la joint venture che Mediolanum ha realizzato in via paritetica con Mediobanca.
Rimangono pressochè stabiliti a quota 1,9 miliardi di euro le masse amministrate sui mercati esteri, dove il gruppo tuttavia porta a casa una perdita di 3,7 milioni di euro, in aggravamento di 27 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Nonostante ciò, stamattina, il titolo stà gudagnando circa l’1 e mezzo per cento trascinato dall’euforia di Piazza Affari dopo l’annuncio della probabile e imminente nomina di Monti a capo di un esecutivo tecnico.