Giornata drammatica quella di ieri per le borse europee con Piazza Affari che è letteralmente precipitata in un abisso senza precedenti perdendo ben il 7%. Malissimo anche il tanto dibattuto spread tra BTP e Bund tedeschi che ieri ha toccato il record storico di 459 punti.
Non sono da meno anche i rendimenti dei nostri titoli di stato visto che sono saliti fino al 6,33% per i BTP con scadenza a 10 anni, mentre per quelli a 2 anni il rendimento è salito sopra il 5%. Tuttavia il dato più preoccupante è che male non è andata solo l’Italia… anzi. Molto male sono andate anche le altre piazze europee con i titoli di stato spagnoli che hanno fatto registrare uno spread di 384 punti e quelli francesi a 123 punti.
La Bce, tra l’altro, è dovuta intervenire sul mercato acquistando titoli italiani e spagnoli. Mossa da molti giudicata inutile ma che, effettivamente, potrebbe aver frenato l’azione speculativa. Per quanto riguarda i titoli di piazza affari sono andate malissimo le azioni del comparto bancario.
Intesa San Paolo ha perso poco meno del 16%, Unicredit circa il 12% e Monte dei Paschi di Siena si è fermata a -10,20%. Malissimo anche Fiat che ha fatto segnare -9,46% con il titolo che ora vale appena 4,02 euro. Insomma un bilancio drammatico che testimonia come non ci sia più fiducia nella tenuta della nostra economia come testimonia anche il calo dell’euro sul dollaro.
Dollaro che nonostante tutte le critiche degli ultimi mesi continua a rappresentare per gli investitori la moneta rifugio per eccellenza dove parcheggiare i propri soldi in attesa che si calmino le acque (sempre che si calmino).
Insomma un martedì da dimenticare causato, ancora una volta, dalla Grecia. Papandreou, infatti, ha dichiarato che sottoporrà il piano di salvataggio deciso dall’Unione Europea ai suoi cittadini attraverso un referendum.
Tanto per rendere l’idea se, come sembra sia probabile, il referundum bocciasse gli aiuti dell’Europa la Grecia sarebbe costretta, quasi sicuramente, ad uscire dall’euro dichiarando fallimento. Le ripercussioni sarebbero gravissime per tutta l’eurozona e in particolare per l’Italia, che gli analisti indicano come obiettivo numero 2 della speculazione, sia per la Francia, le cui banche sono piene di titoli di stato di Atene.
Un situazione estremamente complessa che rischia di far saltare definitivamente i delicatissimi equilibri della zona euro. Ora non rimane che aspettare l’apertura dei mercati di questa mattina ma le premesse per un’altra giornata di passione (dove l’imperativo sarà vendere) ci sono tutte. Il governo dovrà darsi da fare per trovare delle misure di emergenza più credibili di quelle presentate pochi giorni fa all’Europa e tanto duramente contestate da sindacati, lavoratori e buona parte dell’opposizione.