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Perde Piazza affari, male tutte le borse europee

Ieri altra giornata negativa delle borse europee con Piazza Affari che si conferma come l’ultima della classe trainata dai titoli bancari che hanno chiuso tutti con il segno meno. Nella sola giornata di ieri a Milano sono stati bruciati circa 11 miliardi di euro di capitalizzazione con le azioni dei principali istituti di credito sospesi più volte per eccesso di ribasso.

A rendere il quadro ancora più negativo ci ha pensato l’ormai famoso spread tra i BTP italiani e i Bund tedeschi che è risalito ancora una volta sopra quota 400, così come i rendimenti dei nostri buoni a 10 anni sono saliti sopra il 6%.

Per far capire la drammaticità della situazione Grecia, Portogallo e Irlanda arrivati al 7% furono costretti a chiedere aiuto alla Banca Centrale Eruopea, che tra l’altro già ci sta aiutando visto che anche ieri ha continuato ad acquistare i nostri titoli di stato.

Ma andiamo per ordine e vediamo di capire esattamente cosa sia successo in borsa ieri. Come dicevamo il grosso delle perdite si sono concentrate sui titoli bancari e in particolare su Unicredit (-12%), Monte dei Paschi di Siena (-11,2%), Intesa Sanpaolo (-9,8%), Ubi banca e Banco Popolare (-6,9%).

Anche le altre borse europee non sono andate molto bene trascinate al ribasso dalle incertezze del vertice europeo sulle misure anti crisi che, quindi, tardano ad arrivare.

Per quanto riguarda lo spread in un contesto di mercato così sensibile e volatile pesano le incertezze e in campo economico il governo ne ha davvero parecchie. Ultima in ordine di tempo la nomina del Governatore della Banca d’Italia che è stato nominato solo ieri sera dopo un tira e molla durato settimane che ha innervosito i mercati contribuendo negativamente all’immagine del nostro paese.

Alla fine la nomina è andata a Ignazio Visco, persona di grande professionalità, ma il problema è comunque la modalità e il clima in cui si è arrivati alla scelta, che ancora una volta ha dato un’immagine dell’Italia nel mondo da paese sempre più allo sbando.

La stessa immagine, seppur in modo diverso, che stà dando di se l’Europa sempre più economicamente divisa e incapace di trovare una linea comune tra i vari stati mebri dell’area euro per uscire o perlomeno arginare una crisi sempre più drammatica che rischia di trascinare a picco l’intera economia globale.

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