Ancora pessime notizie dal fronte economico e stavolta tocca ai mutui. E’ di poche ore fa, infatti, la notizia rilasciata dal centro studi di Mutui.it secondo cui solo il 5% scarso dei giovani che richiede un mutuo riesce poi ad ottenerlo. Un dato molto preoccupante che traccia una linea chiara su quelle che siano le difficoltà attuali dei ragazzi nel nostro paese, già sotto pressione a causa di una disoccupazione prossima al 25% (si parla di disoccupazione giovanile, ovviamente).
Ma analizziamo fino in fondo questo studio sui mutui casa richiesti dai giovani effettuato da mutui.it .
Secondo i dati che sono stati pubblicati e rilanciati dalle principali testate giornalistiche nazionali circa 1/4 delle richieste di mutuo che arrivano al sito è effettuato da persone sotto i 30 anni che in media richiedono circa 150.000 euro equivalenti al 77% del valore dell’immobile da acquistare.
Il problema arriva nella fase successiva, ossia quando la banca deve approvare il finanziamento cosa che avviene solo nel 5% dei casi. Una percentuale davvero troppo bassa che taglia le gambe al restante 95% dei richiedenti costretto, con molta probabilità, a ripiegare sull’affitto.
Lo studio prosegue anche con un’analisi su scala regionale che, a dir la verità non presenta grosse differenze se non nell’entità della cifra da finanziare evidentemente più alta nel nord e centro Italia ( in particolare in Trentino, Emilia Romagna, Veneto e Lazio) e più bassa al sud
In conclusione
Ma dove è da ricercare la colpa?
A mio avviso una delle cause che più incidono sulla questione è il lavoro e in particolare i contratti tanto amati dagli imprenditori e dai nostri politici che invocano la flessibilità a gran voce. Parliamo di tutti quei contratti di lavoro “flessibili” che rendono, ovviamente, precari e che portano le banche a non fidarsi.
Purtroppo ci sarebbe da spiegare a chi vuole organizzare il lavoro in maniera flessibile (cosa cui non sono contrario) che, però, andrebbero rese flessibili anche le banche e le richieste di finanziamenti così da favorire la circolazione di capitali verso giovani e nuove imprese.