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Contributo di solidarietà, a Nord i più colpiti

Il contributo di solidarietà introdotto all’interno della manovra bis per rimpolpare le povere casse statali, colpirà in maniera più incisiva i contribuenti del Nord, rispetto a quelli del Centro Italia e del Mezzogiorno. Questo allarme, che sembra trovare i suoi fondamenti in alcuni dati rilasciati da fonti autorevoli in questi ultimi giorni, potrebbe essere un campanello d’allarme per molti contribuenti delle regione settentrionali.  Alla conclusione di cui sopra è giunta ancora una volta la Cgia di Mestre, secondo cui nelle regioni settentrionali risiederebbero più di 6 soggetti “ricchi” su 10, cioè coloro che – avendo un reddito annuo superiore ai 90 mila euro – dovranno subire la super-tassa in sede di dichiarazione dei redditi.

In Italia, stando a quanto riscontrato nello studio della Cgia, vi sarebbero circa mezzo milioni di soggetti Irpef con un reddito superiore ai 90 mila euro. Di questa platea di piccoli e grandi Paperoni, il 61,71% risiederebbe nel Nord Italia, mentre il Centro e il Sud Italia si spartirebbero la quota rimanente, rispettivamente con proporzioni del 22,72% e del 15,57%.

Per quanto riguarda le regioni più ricche, come era intuibile il primato spetta alla Lombardia, con 132.316 persone con un reddito superiore ai 90 mila euro. A seguire il Lazio, l’Emilia Romagna, il Veneto.

Sicuramente più povere le regioni del Sud e del Centro (al di là del Lazio appena ricordato: sono infatti in Basilicata e in Molise i minori contribuenti “ricchi”, se si esclude la Valle d’Aosta, unica regione del Nord – per determinanti dimensionali e demografiche – a poter vantare davvero pochi ricchi.

Quale sarà il bonus ottenibile mediante il contributo di solidarietà? Secondo le stime compiute dallo stesso governo, e introdotte nella Relazione Tecnica allegata alla Manovra correttiva, il benefti dovrebbe essere pari a circa 3,8 miliardi di euro.

Ma al di la delle dovute differenze tra nord e sud verrebbe spontaneo analizzare un altro aspetto, questo vera discriminante nel nostro paese, ossia l’evasione fiscale. In Italia (tanto al nord quanto al sud) ci sono milioni di evasori fiscali che ogni anno dichiarano un piccola percentuale di quello che guadagnano.

A nostro avviso sono proprio il vero problema creando una forte discriminazione tra chi paga e chi, invece, riesce ad evitare il fisco.

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