Sono sempre di più le rateazioni richieste (e concesse) in materia di pagamento delle tasse. Stando a quanto affermato da Equitalia, infatti, al 30 luglio 2011 erano oltre un milione e trecento mila le rateazioni formalizzate, per un controvalore che attualmente si aggira intorno alla cifra di 16,9 miliardi di euro. Un dato significativo che testimonia la necessità di aziende e liberi professionisti di rateizzare le tasse per far fronte alla nuova ondata di crisi che si sta abbattendo sul nostro paese e sull’Europa in genere. Ad oggi, infatti, continua ad aumentare il numero di imprenditori in difficoltà stretti tra il forte calo delle vendite dovuto ad alla diminuzione del potere di acquisto delle famiglie italiane e alla stretta sul credito applicata dalle banche.
Alla luce dei dati sintetici di cui sopra, sembra proprio che la possibilità di rateizzare i pagamenti delle tasse, prevista da Equitalia da oramai tre anni, stia convincendo una quota crescente di italiani a sfruttare l’opzione di ripartizione degli importi delle cartelle, che possono essere dilazionati fino a un massimo di sei anni.
Una possibilità, quella di cui sopra, che spesso è l’unica scialuppa di salvataggio per famiglie e imprese, sempre più alle prese con difficoltà consolidate, e sempre più costrette a optare verso una dilazione delle tasse che possa diminuire l’impatto delle stesse sui bilanci.
Per quanto riguarda un’analisi geografica, Equitalia afferma che la regione che ha fatto maggiormente ricorso alla rateizzazione sarebbe il Lazio, dove le cartelle dilazionate nel tempo sono state oltre 177 mila unità, per un controvalore superiore ai 3 miliardi di euro.
A seguire c’è la Campania, con 173 mila cartelle e un controvalore di circa 2 miliardi, e la Lombardia, con 163 mila cartelle e un controvalore di 2,9 miliardi di euro.
Per quanto concerne invece il debito “medio” rateizzato, questo è solitamente inferiore ai 5 mila euro: una soglia che, grazie alle procedure più snelle deliberate da Equitalia, può essere soggetta a rateizzazione anche senza presentazione di documentazione integrativa oltre a quella relativa alla domanda, tra l’altro scaricabile sul sito internet www.gruppoequitalia.it.