La manovra Bis è diventata realtà, con nuove misure che dovrebbero consentire all’Italia di poter perseguire l’obiettivo del pareggio di bilancio nel medio termine e, nel brevissimo, conferire messaggi di rassicurazione ai turbolenti mercati finanziari che nelle scorse settimane hanno agito con condotte speculative sulla nazione. Quello che si aspetta, quindi, sembra essere un periodo estremamente duro fatto di manovre volte a ridurre quanto più possibile gli sprechi di bilancio, il che vorrà dire tagliare numerosi servizi ai cittadini.
Non a caso con la manovra bis approvata in tutta fretta e furia per le tasche dei comuni cittadini, le novità non sono poche. Dalla questione sulle pensioni al denaro depositato sui conti correnti o negli strumenti finanziari, passando per gli esercenti e le libere attività imprenditoriali.
Vediamo in 10 punti quali sono le principali:
1) incremento delle imposte sulle rendite finanziarie dal 12,5% al 20%, esclusi i titoli di Stato, che rimangono al 12,5%
2) accorpamento per i Comuni: previsto per i comuni con meno di 1.000 abitanti
3) contributo di solidarietà per i redditi medio alti, con un’aliquota del 5% per la quota eccedente i 90 mila euro, e del 10% per la quota eccedente i 150 mila euro
4) rischio sospensione attività per quegli esercenti che non emettono fattura o scontrino fiscale
5) feste non concordatarie (cioè, quelle non religiose) spostate al lunedì, con soppressione delle “vacanze” infrasettimanali
6) abolizione delle province sotto i 300 mila abitanti
7) età pensionabile delle donne in aumento con tranche ravvicinate rispetto al piano originario
8) ipotesi taglio delle tredicesime statali per quei dipendenti delle pubbliche amministrazioni che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa; gli stessi dipendenti statali riceveranno il tfr ritardato di due anni
9) riduzione di oltre 50 mila poltrone tra province, regioni, comuni
10) incompatibilità del “doppio incarico” per il parlamentare che ricopre altre cariche elettive;
A questo punto qualcuno comincia a domandarsi se con queste misure il governo riuscirà a bloccare la forte speculazione che si abbatterà sui nostri mercati oppure saremo costretti a studiare una nuova manovra economica con taglio ancora più consistenti.
Non resta che aspettare fino ai primi di settembre per capire se una volta passata l’estate si bloccheranno gli attacchi speculativi al nostro paese o se la direzione presa si confermerà ancora questa richiedendo nuovi interventi.