Ci sono determinate circostanze in cui può essere utile, al fine di sbrogliare soluzioni complesse, richiedere una consulenza giuridica all’Agenzia delle Entrate. Proprio a questo proposito è stata rilasciato, ieri, un nuovo documento contenente le indicazioni su come e quando è possibile effettuare le proprie richieste di consulenza. Il documento contiene diverse informazioni utili e per questo credo sia interessante per molti di voi averlo sotto mano. Proprio per soddisfare questa necessità abbiamo deciso di realizzare questo breve articolo dove sintetiziamo le procedure per richiedere la consulenza (chi volesse approfondire in fondo alla pagina trova il link alla sezione dell’agenzia delle entrate).
Ecco tutti i dettagli:
Come richiedere una consulenza al fisco
Il contribuente che intende richiedere una consulenza all’agenzia delle entrate può inviare la suddetta richiesta via raccomandata con ricevuta di ritorno o, semplicemente, consegnandola a mano presso la sede di competenza dell’Agenzia delle Entrate. Se hai paura di sbagliare ufficio non devi preoccuparti perchè nella direttiva è espressamente scritto che nel caso in cui la domanda venga inviata all’ufficio sbagliato questo provvederà a indirizzarla a quello di competenza.
La richiesta va redatta in carta semplice (quindi senza la necessità di pagare il bollo) e deve sempre contenere il tipo di istanza e tutti i dati del richiedente (indirizzo, recapiti e dati identificativi) e, in caso di domande presentate da enti pubblici, sindacati e ordini professionali devono riportare anche il domicilio fiscale, partita iva e codice fiscale e la firma del legale rappresentante.
La documentazione che si intende allegare alla propria domanda di consulenza può essere sia su carta che su cd,dvd e altri supporti informatici, soluzione molto utile specialmente nei casi di situazioni complesse dove sono presenti numerosi allegati.
In conclusione
Credo che questa direttiva chiarisca in maniera sufficiente come richiedere una consulenza giuridica al fisco. In particolare mi piace il fatto che venga chiarito come la soluzione prospettata dall’agenzia delle entrate in risposta alla domanda di consulenza non sia in nessun modo vincolante.
Il contribuente, infatti, è libero di non attenersi alla soluzione proposta. Un’altra cosa che apprezzo è la semplicità della pratica che non richiede nemmeno il pagamento del bollo, in quanto va redatta su carta semplice.
Unico neo è l’impossibilità di gestire tutto per via telematica. Sarebbe un gran risparmio di tempo per contribuenti e Fisco ma, a quanto pare, il processo di informatizzazione è ancora lungo nel nostro paese.
Per maggiori informazioni ti rimando alla direttiva dell’Agenzia delle Entrate: Circolare consulenza giuridica