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Mutui, richieste in calo dell’8% a metà 2011

Brusco calo delle richieste dei mutui casa italiani durante la prima metà dell’anno. Questo dato, seppur provvisorio in quanto si riferisce solo ai primi 6 mesi del 2011 permette di capire quanto sia difficile il momento che stiamo attraversando e di come la crisi non sia stata ancora messa definitivamente alle spalle. Non a caso, noi di economyonline.it, vi avevamo già ampiamente messo al corrente delle difficoltà che l’economia del vecchio continente sta attraversando. Questo, ovviamente, si rispecchia sui mutui ed è una delle conseguenze  del crollo del mercato immobiliare che le organizzazioni di settore denunciano ormai da 2 anni e più.

Tornando ai mutui è ovvio che un calo dell’8% della domanda sia un dato davvero allarmante. A sostenerlo è il sito web mutuisupermarket.it, secondo cui le domande di finanziamento immobiliare ipotecario da parte delle famiglie italiane nel mese di giugno avrebbero fatto riscontrare un passo indietro del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per una retrocessione record dagli inizi del 2007 ad oggi.

Complessivamente, le richieste di mutui avvenute durante il primo semestre dell’anno si sono mostrate in flessione dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2010, con una contrazione che ha riguardato in maniera più specifica tutti i mesi della prima parte dell’anno, con una graduale intensificazione del decremento da febbraio ad oggi.

La ricerca mutuisupermarket.it, che parte dai dati forniti dal Barometro Crif, segnala pertanto un elemento piuttosto concreto delle difficoltà delle famiglie italiane, sempre più distanti dall’abbracciare in massa l’idea di effettuare investimenti di natura immobiliare mediante finanziamento bancario, a causa delle note criticità del mercato del lavoro e di quello finanziario.

I rialzi dei tassi di interesse avvenuti nel corso degli ultimi mesi non stanno inoltre incoraggiando gli italiani verso le operazioni di indebitamento, per uno scenario complessivo che non potrà che essere particolarmente scoraggiante, rinviando probabilmente al 2012 una più significativa ripresa del comparto.

Per quanto infine riguarda le nuove sofferenze, il tasso di default è stato pari all’1,8%, contro il 2,3% dello scorso anno. Un dato che pertanto segnala una decisa flessione nel numero di mutuatari che sono in ritardo con il pagamento di sei o più rate, per un miglioramento importante del livello complessivo di rischiosità.

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