Il Terribile terremoto che ha colpito il Giappone è, prima di tutto, una tragedia umana visto che si stimano oltre 10 mila morti nel paese basandosi forse su stime anche troppo ottimistiche. Tuttavia essendo il nostro un blog di approfondimento economico dobbiamo limitarci a fare un’analisi delel conseguenze che questa catastrofe naturale potrebbe avere sui conti di una delle più importanti economie del mondo. La tragedia, infatti, avrà conseguenze drammatiche per molti anni avvenire proprio per la natura stessa della contaminazione che il governo del paese sta cercando di “nascondere” per quanto gli è possibile anche per arginare la rabbia di chi chiede di ripensare il modello energetico basato sulle centrali nucleari.
Ma come, stavamo dicendo poco sopra, per tutte le tragedie che colpiscono il nostro pianeta ci sono anche dei risvolti economici non indifferenti. Vediamo di capire quali.
Ecco tutti i dettagli:
Terremoto in Giappone – risvolti economici
Per prima cosa, come era facile prevedere, c’è stato un immediato calo dello Yen, la valuta del Giappone, rispetto alle principali valute internazionali in primis dollaro ed euro.
Ovviamente il calo dello yen è stato accompagnato anche dal calo della borsa di Tokyo che alla ripresa delle contrattazioni dopo il terremoto di venerdì ha chiuso con un -6,18% piuttosto preoccupante, anche se a voler essere ottimisti si può anche dire che “poteva andar peggio”.
Proprio per allentare la morsa che si potrebbe venire a stringere intorno al paese da parte degli speculatori la Banca del Giappone ha deciso all’unanimità di aumentare di circa 44-45 miliardi di euro la disponibilità per garantire liquidità sui mercati.
Ovviamente il paese dovrà fare i conti con la spesa necessaria alla ricostruzione di tutto ciò che il terremoto ha distrutto compresa la riparazione di ben 3 centrali nucleari seriamente danneggiate e il cui attuale problema è quello di contenere i danni dovuti alla fuori uscita di materiale tossico.
Insomma seppur una stima non è ancora stata possibile è certo che i danni ammonteranno a svariate decine di miliardi di euro, tanti anche per un paese economicamente forte come il Giappone (che ricordiamo è la terza potenza mondiale dopo Stati Uniti e Cina).
Ma è altrettanto ovvio che i mercati proveranno a trarre profitto dalla tragedia del terremoto in Giappone. Tuttavia nel medio lungo periodo il paese, forte di una cultura all’insegna del “rimboccarsi le maniche” e di una tradizione tecnologica tra le più sviluppate al mondo, non dovrebbe avere problemi a rialzare la testa e a superare in tempi record questa ennesima difficoltà.