Intel, uno dei più importanti produttori di microchip del mondo, ha dichiarato che insieme a un gruppo di circa 20 venture capitalist investirà oltre 3 miliardi di dollari nelle compagnie tecnologiche statunitensi entro i prossimi due anni. La notizia era stata anticipata da alcune indiscrezioni nel corso degli scorsi giorni, ed è stata poi portata alla luce dal chief executive officer Paul Otellini durante un recente incontro con la stampa.
La divisione di Intel che si occupa di investimenti in società – la Intel Capital – nella sua storia ha già investito oltre 9 miliardi di dollari a beneficio di oltre mille compagnie. L’obiettivo è quello di rinvigorire la propria capacità di rinnovamento, per sviluppare la quale la società investe circa 5 miliardi di dollari l’anno nella ricerca e nello sviluppo.
Intel, che ha tra le sue mani l’80% del mercato mondiale dei microprocessori, ha dichiarato che tre quarti delle proprie vendite provengono da oltre oceano, e che intende ampliare la propria gamma di impianti produttivi (attualmente negli Stati Uniti, in Israele in Irlanda) costruendo la prima fabbrica in Cina.
L’azienda ha da poco avviato un nuovo programma di sviluppo formativo insieme al governo americano che potrebbe dare risultati estremamente interessanti e, proprio per questo, dovrebbe essere un esempio da esportare anche in altri paesi del mondo.
C’è da sottolineare che l’azienda, quale leader indiscusso del mercato dei microchip, dispone di una liquidità immensa che può essere investita per garantire l’ulteriore sviluppo del proprio business in un settore dove le idee e le capacità dei singoli che compongono l’azienda fanno la differenza.
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