Triste giornata lunedì (e ieri le cose non sono andate molto meglio) con le borse europee trascinate nel profondo rosso da una Wall Street sempre più sull’orlo del baratro. La crisi è entrata nel pieno della sua forza e i mercati sembrano essere letteralmente travolti dalla violenza dei suoi effetti. Non a caso le borse europee sono andate in scia a quella americana con Milano che ha chiuso con un – 4,74%, Parigi -5,04%, Londra 5,03% e ancora peggio Amsterdam che ha chiuso con perdite oltre l’8%. In un solo giorno sono stati bruciati centinaia di miliardi di capitalizzazione di aziende di emzzo mondo.
Per cercare di arginare le ferite sono intervenute nuovamente le banche centrali con una nuova iniezione di liquidità nei mercati: solo la Bce ha riversato circa 120 miliardi di euro con prestiti di rifinanziamento con scadenza di 38 giorni.
Per quanto riguarda le banche italiane la situazione sembra sotto controllo e la liquidità viene definita “soddisfacente“. Forse il nostro sistema bancario, spesso criticato, sarà uno di quelli che potrebbe risentire meno della crisi che accomuna alcune delle più grandi banche mondiali.
Questo perchè il sistema bancario italiano è meno legato ai titoli tossici e ai grandi movimenti finanziari internazionali. Inoltre in Italia rispetto all’america la gestione del rischio è stata sempre molto più attenta.
Mentre negli Stati Uniti venivano erogati mutui a chiunque pur di far profitto qui in Italia le cose sono sempre state decisamente diverse. Le banche hanno sempre avuto molto rigore nell’erogare finanziamenti solo a chi poteva effettivamente ripagarli.
Tuttavia in un’economia sempre più globale è impensabile che gli istituti di credito italiani, seppur meno esposti, possano rimanere esclusi dalla crisi dell’economia mondiale che, forse, sarà ricordata come una delle più dure di tutti i tempi.