Sei qui: Home » Enel e Gazprom: ecco l’accordo

Enel e Gazprom: ecco l’accordo

La notizia che era attesa da tempo finalmente è arrivata in via del tutto ufficiale e siamo lieti di riproporla ai nostri lettori. Dopo aver inaugurato l’ampliamento di una centrale a gas che verrà utilizzata per fornire elettricità alla terza città russa, Ekaterinburg, Enel ha annunciato che Gazprom entrerà nel mercato energetico italiano. Per il momento il colosso russo si limiterà ad acquisire una quota di minoranza di una centrale sull’adriatico per poi in futuro rafforzare la sua presenza in Italia. Ora non resta da capire quanto questa news sia buona per il futuro del nostro paese visto che riguarda uno dei settori “strategici” dell’economia e della vita di tutti i giorni.

Secondo Luca Iezzi de “La Repubblica” la strategia di Enel si basa su due punti fondamentali: il primo prettamente industriale, consentirà di estrarre con Gazprom e Eni il gas in Siberia e l’elettricità prodotta sarà distribuita direttamente all’utente finale, saltanto quindi qualsiasi intermediario.

Il secondo, invece, di carattere politico è quello di utilizzare le risorse sia nel gas che nell’elettricità solo all’interno della Federazione, aspetto ritenuto da molti fondamentale per rendere duraturi i rapporti con Mosca.

Rapporti indispensabili a garantire continuità alle forniture energetiche di gas dalla Russia che detiene gran parte delle riserse utili all’Europa (quindi non solo all’Italia) per assicurarsi il fabbisogno per superare l’inverno.

E viste le recenti tensioni con alcuni dei paesi vicini alla Russia che hanno portato al rischio di rimanere senza risorse per affrontare l’inverno, questo non era per niente scontato.

Ora si dovrà capire quali saranno le ripercussioni sul nostro mercato energetico e se questa mossa potrà, in qualche modo, favorire i consumatori. Quello che è certo è che questo accordo rappresenta un rafforzamento di un’azienda come Enel che rappresenta un punto assolutamente fondamentale per la nostra politica energetica e per la nostra economia.

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi