Sull’argomento Alitalia pensavo di aver visto e sentito tutto… ma mi sbagliavo. La cordata di imprenditori che dovrebbe investire in Alitalia è stata finalmente resa nota: Benetton, Ligresti, il fondo Clessidra, Carlo Toto con la sua Airone, solo per citarne alcuni. Ma la cosa più triste sta nelle modalità di acquisizione: gli investitori acquisiranno solo la parte profittevole della compagnia! Si tratta di una vicenda che, potremmo definire, all’italiana dove a pagare, ancora una volta, siamo sempre noi.
Si avete capito bene, Alitalia (che cambierà il suo nome in Compagnia aerea italiana) verrà divisa in due: da una parte tutti i settori profittevoli che verranno acquisiti dai nuovi imprenditori, dall’altra i settori in perdita e gli esuberi (stimati in circa 6-7000 unità).
Ovviamente la parte della società non profittevole con tanto di debiti e esuberi graveranno sulle casse dello Stato e quindi sui cittadini.
Per concludere in bellezza sono stati coinvolti nuovamente i vertici di AirFrance-klm che dovrebbero partecipare all’investimento (forse qualcuno nel governo si è finalmente accorto che per riportare ai vertici una compagnia aerea in un momento economicamente difficile per il settore non basti tirare fuori un po di soldi ma serva qualcuno che abbia esperienza nel trasporto aereo)!
Qualcuno di voi sarebbe in grado di rispondere alle mie curiosità:
1. Perchè non è stato portato avanti il piano per vendere la società ad AirFrance realizzato dal precedente governo?
2. Perchè viene permesso che degli imprenditori comprino solo la parte della società che produce un profitto e non l’intero pacchetto?
A questo proposito è fondamentale fare chiarezza e agire nella massima trasparenza perchè il costo dell’operazione Alitalia andrà a pesare sul bilancio dello statp che, tradotto, significa che andrà a pesare sulle spalle di tutti i cittadini in un momento di grande difficoltà per l’economia italiana.
Speriamo, quindi, in un veloce chiarimento dei nostri vertici politici su quella che potrebbe diventare una delle più pericolose gestioni della nostra compagnia di bandiera.
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perchè questa è “la via italiana al socialismo”, o il “socialismo dal volto di faccia di culo”, se vogliamo parafrasare Dubcek. Le perdite sono “socializzate”, l’azienda viene svenduta a dei privati e fra 2-3 anni, anni in cui faranno poco più che vivacchiare e un po’ di profitti ai danni dei consumatori grazie al monopolio sulla tratta Milano-Roma ottenuto con la “fusione” con Air One, questi la rivenderanno a un qualche gruppo straniero per il doppio dei soldi con grandi utili per tutti, tranne per i cittadini italiani che continueranno a pagare le perdite per 30 anni.
Temo proprio tu abbia ragione….