Si tratta di una storia niente affatto nuova e di conseguenza non poi così chiara, ed è così che la questione della “busta arancione INPS” ha assunto un eco mediatico davvero importante. Si tratta infatti di una misura che avrebbe dovuto modernizzare un po’ l’antiquato sistema della Previdenza italiana, eppure, come normalmente accade quando si tira in ballo il progresso, le parole sono state molte ma i fatti decisamente pochi.
Non è però escluso che qualcosa non possa effettivamente cambiare, soprattutto alla luce di quanto confessato da Tito Boeri, nuovo presidente dell’INPS, che in occasione di una conferenza organizzata da Confapi Industria è tornato a parlare della fatidica busta arancione e di come questo nuovo sistema di comunicazione potrebbe entrare in auge già a partire dalla prossima estate. Sembra quindi ci siano finalmente le condizioni per fare di questo un obiettivo tanto attuale quanto concreto, ma soprattutto, una meta da raggiungere per andare incontro alle esigenze dei contribuenti italiani che non godono ancora di un rapporto ravvicinato con la Previdenza pubblica italiana.
Busta Arancione INPS: di cosa si tratta?
La busta arancione non è altro che una forma di comunicazione pensata per permettere ai lavoratori italiani di conoscere – in maniera quanto più verosimile – l’importo della pensione che si percepirà una volta ottenuti i requisiti stabiliti dalla legge. Se tramite l’area personale adibita nel sito dell’Inps abbiamo ora modo di poter visionare i contributi versati, con la busta arancione questo genere di informazione verrà perciò ampliata e completata con anche l’indicazione della pensione mensile.
Lo stesso Boeri descrive questa busta arancione come una sorta di “salvadanaio di vetro”, se non altro perchè permette di verificare i contributi finora accumulati senza naturalmente avere la possibilità di utilizzarli a proprio uso e consumo: con questa busta ciascuno di noi potrà prendere atto di quanti soldi ha devoluto alla sua cassa previdenziale ed in quali termini questi si tramuteranno nella pensione finale, il tutto, però, assistendo in maniera passiva a questo genere di informazioni (a meno che l’utente non decida di rinforzare il suo futuro reddito da pensione con forme di previdenza integrativa privata).
Ma al di là del fatto che grazie alla busta arancione ogni cittadino avrà finalmente il giusto e sacrosanto controllo dei propri soldi, questa misura ribattezzata con il nome de “La Tua Pensione” figura anche come una ineguagliabile opportunità di fare i conti in tasca all’ente di previdenza pubblico a cui tutti noi siamo per forza di cose soggetti: nell’ipotesi in cui questa cosa dovesse entrare a regime, i contribuenti potranno acquisire maggiore consapevolezza riguardo alcuni dei conti interni all’Inps ed avranno la possibilità di sapere nei tempi giusti se sia il caso oppure no di valutare forme di previdenza complementare! Ognuno, quindi, si vedrà riconosciuto il diritto di potersi muovere a propria discrezione per delineare egli stesso il futuro che lo attenderà.
Busta Arancione INPS: come funziona
Si dice che la busta arancione possa entrare in circolo già dal mese di Maggio anche se stime più attendibili parlano di un’entrata a regime più certa per il prossimo autunno (magari a partire da Settembre). La misura riguarderà 10 milioni di contribuenti italiani anche se non è ancora chiaro il metodo tramite il quale questi individui riceveranno le informazioni contenute nella busta arancione: in primo luogo si è pensato al mezzo cartaceo da far recapitare direttamente a casa della persona interessata (un po’ come accade in Svezia dove peraltro ha avuto origine questo strumento), dopodiché si è ritenuto fosse più opportuno ricorrere al mezzo telematico anche se ad oggi sono ancora 2,8 milioni gli italiani interessati dalla misura che sono privi di una connessione Internet.
La giusta mediazione, però, sembrerebbe esser stata raggiunta: chi è dotato di computer e connessione a Internet potrà sfruttare lo strumento de “la tua pensione” direttamente dalla propria area riservata sul portale dell’Inps (il procedimento sarà lo stesso che utilizziamo ancora oggi per verificare il nostro fascicolo contributivo); mentre coloro i quali sono rimasti “fermi nel tempo” vedranno recapitarsi le informazioni del caso tramite posta.
In realtà la busta arancione è già stata sperimentata, tanto è vero che nello scorso Novembre, a 10mila persone è stato dato modo di testare il software de “la tua pensione”; lo stesso che peraltro dovrebbe entrare a regime per tutti i contribuenti italiani. Secondo il meccanismo in forza del quale è stato studiato questo programma, le informazioni che tutti noi dovremmo ricevere sono perciò la data di pensionamento prevista (con aggiornamenti di volta in volta attenti alle nuove misure legislative e all’adeguamento della speranza di vita), l’importo del trattamento previdenziale che si prevede sarà percepito in futuro, e l’ammontare dei contributi versati fino a quel dato momento.
E’ tuttavia opportuno chiarire che questi numeri non potranno esser considerati certi e inoppugnabili, ma anzi, dovranno essere consultati dal contribuente tenendo conto del fatto che tratteranno indicazioni approssimative (anche se è chiaro che l’approssimazione sarà ridotta allo stretto indispensabile, soprattutto nel caso di utenti ormai prossimi alla pensione).