Neanche le più rosee previsioni degli analisti avevano immaginato che si potesse arrivare a tanto: i BTP Italia hanno superato i 7 miliardi di euro con una domanda che ha lasciato sbalordito il tesoro italiano. L’obiettivo, infatti, era quello di raggiungere i 2 miliardi di euro mentre in realtà il collocamento ha permesso al tesoro di recuperare quasi il quadruplo, ossia 7,29 miliardi di euro. Insomma gli italiani credono nell’economia del paese e investono nei titoli di stato approfittando della possibilità, offerta per la prima volta con questo BTP Italia, di acquistare direttamente via web comodamente da casa o dall’ufficio utilizzando una piattaforma abilitata per il trading online. Ma cosa ha spinto veramente gli italiani a investire i propri risparmi in questo strumento?
In effetti una forte spinta è stata data dal fatto che il BTP Italia avrà una remunerazione fissa, che è stata fissata alla quota del 2,45%, più una remunerazione legata all’inflazione italiana che, secondo le stime, dovrebbe aggirarsi intorno al 2,3% portando il rendimento effettivo al 4,83%. Senza contare che l’Iva, che il governo potrebbe decidere di aumentare ad Ottobre, potrebbe far lievitare ancora di più l’inflazione aumentando il rendimento del titolo.
Tuttavia, nonostante l’entusiasmo dei rispamiatori e degli organi di stampa, sarebbe interessante fare un’analisi un pochino più approfondita per capire veramente se chi ha investito nei BTP Italia abbia fatto realmente un buon investimento.
Dal punto di vista della redditività il titolo in questione appare come un buon investimento se verrà confermata la stima del 4,93% l’anno. Tuttavia, se il dato diffuso da ilsole24ore che parla dell’80% delle sottoscrizioni arrivate da piccoli risparmiatori privati fosse confermato ci sarebbe da domandarsi se chi ha investito lo ha fatto con coscienza.
Nella situazione attuale, infatti, il BTP non può più essere considerato un investimento sicuro al 100% specialmente in considerazione della durata del titolo che, ricordiamo, è di 4 anni. La forte volatilità dello spread e delle quotazioni dei nostri titoli di stato fa si che qualora si avesse bisogno di rientrare del capitale prima della scadenza si sarebbe costretti a rivendere il titolo sul mercato secondario con la possibilità di incorrere in forti perdite.
Inoltre c’è da considerare anche il fortissimo rischio legato alla crisi europea del debito con paesi come il Portogallo, la Spagna e la stessa Italia che rischiano ancora tantissimo. Perchè se da un lato la finanza ha accennato ad una fievole ripresa i dati che arrivano dall’economia reale sono tutt’altro che incoraggianti.
In virtù di tutto questo il rendimento dei nuovi BTP Italia non appare, sicuramente, bilanciato rispetto al rischio. Ma più di questo quello che preoccupa maggiormente è che molti italiani che hanno investito nel titolo lo hanno fatto senza documentarsi in maniera approfondita sull’argomento, quindi senza fare una valutazione appropriata.
Per chi volesse approfondire l’argomento consigliamo alcuni articoli utili a comprendere meglio alcune dinamiche:
- allarme spread Portogallo: il Portogallo potrebbe fare la fine della Grecia, ecco i rischi per il nostro paese;
- debito italiano da record: aumenta ancora il debito pubblico del nostro paese che fa registrare nuovi record;
- borse negative e spread su: la crisi non è finita come dimostra lo spread che torna sopra i 300 punti;