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Italia: debito pubblico al 120%, pil +0,4%

Per quanto riguarda i dati relativi al rapporto deficit pil, venerdì l’Istat ha diffuso dei dati alquanto contrastanti che possono essere letti sotto diversi punti di vista. Analizzando i dati in maniera oggettiva (parliamo di un deficit al 3,9% e un debito pubblico al 120%) il quadro dell’Italia appare evidente: siamo un paese che  non cresce e con in più un debito elevato oltre ogni buon senso. Tuttavia questi dati relativi al 2011 rientrano nelle stime che erano state precedentemente effettuate. Ora c’è da capire quali risultati si avranno per l’anno in corso grazie alla cura Monti che dovrebbe aver invertito in maniera significativa la tendenza come testimonia anche lo spread che, la scorsa settimana, è sceso sotto la soglia dei 320 punti.

Il Pil è cresciuto dello 0,4% ma, secondo l’Istat, questo dato si deve interamente alla domanda estera visto che i consumi interni al paese sono stati estremamente negativi fermandosi ad un -0,4%. Se andiamo a guardare i principali paesi europei scopriamo che l’Italia cresce molto meno di Francia e germania che rispettivamente hanno avuto un pil dell’1,7% e del 3%.Analizzando un po più a fondo i dati diffusi dall’Istat emerge che i consumi delle famiglie sono stati caratterizzati dalle spese per servizi (che hanno fatto registrare +1,6%) mentre non sono andati bene i consumi di beni che hanno fatto registrare un calo dello 0,9%.

Anche se si potrebbe pensare il contrario c’è da sottolineare che la pressione fiscale è rimasta pressochè invariata nel corso del 2011 attestandosi al 42,5% del Prodotto interno lordo contro il 42,6% del 2010. Le uniche a salire sono state le imposte indirette che, come sottolineato anche da Repubblica.it, hanno beneficiato dall’aumento del gettito dell’iva (gettito che dovrebbe ulteriormente aumentare per il 2012) e per le imposte sul metano e sugli olii menrali.

Nel complesso è possibile sostenere che i dati in questione erano già stati ampiamente previsti tanto da non avere effetti significativi sui mercati che sono rimasti pressochè invariati. Sarà molto interessante valutare i benefici della cura Monti che dovrebbero far cominciare a intravedere un’inversione di tendenza già a partire dalla prima metà di quest’anno.

Le misure di austerity varate dal governo tra la fine del 2011 e lo scorso mese dovrebbero avere l’effetto di far scendere il debito pubblico. Tuttavia sarà fondamentale riuscire a sostenere la crescita senza la quale non sarà possibile rimettere in carreggiata la nostra economia per scacciare definitivamente l’incubo di una nuova crisi e ritornare ad essere competitivi a livello europeo.

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