Finalmente, dopo mesi di attesa, la telenovela della Grecia sembra essere giunta al termine. Questa notte, infatti, l’Eurogruppo avrebbe trovato un accordo per sbloccare il prestito da 130 miliardi di euro necessario ad evitare il default finanziario altrimenti inevitabile già a Marzo di quest’anno. Come controparte la “troika” avrà i suoi rappresentanti permanenti nel paese ellenico che monitoreranno l’applicazione degli accordi presi in sede europea. Inoltre è stato istituito un fondo bloccato dove verranno versati gli interessi sul debito greco. Il tutto con l’obiettivo di far arrivare la Grecia, entro il 2020, ad un rapporto debito pil del 120%. Molto soddisfatto il presidente della BCE Mario Draghi che ha subito dichiarato che si tratta di “Un accordo molto buono, ma ora è molto importante che le principali forze politiche in Grecia riconoscano questo programma e che supportino gli impegni che sono stati presi dal primo ministro e dal ministro delle Finanze stasera“.
Molto soddisfatto anche il primo ministro Lucas Papademos che si è detto ottimista sul salvataggio di Atene in una breve dichiarazione all’uscita dalle oltre 14 ore di negoziati a Bruxelles. Positive anche le parole del premier italiano Monti che ha dichiarato “E’ un bel risultato per la Grecia, per l’Eurozona e per i mercati, è stato un lungo lavoro, l’Europa è anche in grado di funzionare“.
Per quanto riguarda i dettagli dell’accordo pare che i privati abbiano accettato di sopportare delle perdite molto importanti (sembra che nell’accordo si parli di circa il 53,5% contro il precedente 50%) e il debito complessivo che viene tagliato di circa 100 miliardi con banche e assicurazioni che hanno accettato di sostituire i titoli in portafoglio con altri titoli di durata maggiore e rendimenti più bassi.
Insomma l’Europa, seppur con molti problemi ancora da risolvere, esce dal tunnel del problema Grecia che aveva caratterizzato gli ultimi mesi danneggiando fortemente l’economia e l’immagine dell’intera eurozona. Ora non c’è che aspettare le prime reazioni dei mercati nella speranza che si possa ritrovare quella stabilità che manca ormai da troppo tempo.
Le prime reazioni sono state, tuttavia, contradditorie: se l’euro ha subito immediatamente un brusco rialzo arrivando a superare la quotazione di 1,32 sul dollaro le borse asiatiche hanno chiuso in leggero calo nonostante la notizia dell’accordo raggiunto in Europa.
A poco più di un’ora dall’apertura delle piazze europee i Futures sono positivi e lo spread è a quota 352 punti sul bund ma si potrebbe scendere rapidamente già dalle prime ore della mattinata. Proprio lo spread, infatti, dovrebbe essere il termometro che dovrebbe avvantagiarsi più di tutti della soluzione della crisi greca e riportare i rendimenti dei nostri titoli di stato su livelli molto più rassicuranti.