Gli analisti di Moody’s hanno messo sotto osservazione il titolo Unicredit. Una mossa che potrebbe essere l’anteprima di una possibile operazione di downgrade del debito di una delle principali banche italiane ed europee. A non convincere l’agenzia di rating, i dubbi sulle effettive capacità del gruppo di procedere alla ristrutturazione programmata, e invertire la tendenza negativa sui risultati di conto economico.
Per i motivi di cui sopra, Moody’s ha scelto di mettere sotto osservazione l’istituto di credito, unitamente ad altre società appartenenti allo stesso gruppo bancario di riferimento. La scelta dell’agenzia di rating era nell’aria da diverso tempo, ma ha subito un’improvvisa accelerazione in seguito alla negativa trimestrale appena presentata agli azionisti e altri stakeholders, con perdite ammontanti a oltre 10 miliardi di euro.
La stragrande maggioranza delle contribuzioni al risultato negativo l’hanno fornita le svalutazioni degli avviamenti. Preoccupazione elevati per gli accantonamenti su crediti, notevolmente superiori alle attese, dovute ad una qualità degli asset che evidentemente ha fatto accendere qualche lampadina d’emergenza nelle menti degli analisti finanziari.
Secondo Citi, il piano di ristrutturazione di Unicredit sarebbe “carente su alcuni dettagli come strategia dei volumi, asset quality, ricavi futuri, che probabilmente sono le variabili meno sotto controllo”.
Nonostante questi pareri negativi, la banca di Piazza Cordusio è fermamente intenzionata ad andare avanti: l’assemblea straordinaria per votare la ricapitalizzazione è stata predisposta per il 15 dicembre. Una data molto importante per il futuro della compagnia, che potrebbe essere anticipata da possibili sorprese, e da ulteriori commenti da parte dei principali osservatori nazionali e internazionali.
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