Si chiama haircut e, più comunemente, è una manovra che mira a tagliare il valore nominale di strumenti finanziari. Nella fattispecie, saranno i titoli di debito della Grecia a finire sotto le forbici dell’haircut, con buona pace di quei creditori che temevano l’avvicinarsi di questa mossa che, alla luce delle ultime notizie in merito alla crisi greca, sembra tuttavia inevitabile.
A preannunciare l’haircut è stato, nelle scorse ore, il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker, il quale ha anche fornito alcuni quantitativi piuttosto precisi circa la natura del taglio.
Alla domanda della giornalista austriaca che gli domandava se l’Unione Europea stesse o meno discutendo di un haircut del debito greco compreso tra il 50 % e il 60%, Juncker ha candidamente risposto che nell’Eurogruppo si sta discutendo “di una cifra superiore”.
Juncker ha d’altronde aggiunto come “bisogna fare di tutto per evitare che un Paese dell’Eurozona si ritrovi in una situazione di bancarotta”.
Bancarotta che appare soluzione sempre più prossima per Atene, che prima di alzare definitivamente bandiera bianca, proverà a svalutare i propri titoli del debito pubblico.
Infine, il presidente dell’Eurogruppo ha anche avuto modo di esprimere qualche commento critico sulla modalità di gestione della crisi greca , ammettendo che i modi con cui è stata affrontata questa criticità “non sono stati ottimali” e che la stessa Unione Europea “non è stata abbastanza veloce” come invece sarebbe stato necessario.